Pulizia delle vasche conciarie: tutto quel che c’è da sapere

Estate, tempo di… pulizia delle vasche conciarie. È nella bella stagione infatti che, di norma, si effettua questa operazione. Il motivo? In certi casi, per via delle dimensioni della vasca ma anche per la tipologia di fango presente al suo interno, l’operazione può richiedere anche diversi giorni di lavoro. Inoltre, per intervenire all’interno della vasca in sicurezza, gli impianti e la produzione devono essere fermi. È per tale motivo che si prediligere effettuare questa manutenzione d’estate, quando le concerie sono di norma chiuse.
Si tratta di una procedura importante: infatti, queste strutture svolgono un ruolo di rilievo nel processo di depurazione per le acque reflue derivanti dalla concia. Le pelli grezze degli animali vengono immerse in botti e sottoposte a trattamenti chimici per stabilizzare le fibre proteiche e renderle resistenti alla decomposizione. Le vasche possono variare a livello di dimensioni e composizione. Sono realizzate in materiali come calcestruzzo resinate (ricoperte da una resina epossidica), acciaio o altri composti resistenti ai prodotti chimici utilizzati nei vari trattamenti. Assicurare la loro pulizia è essenziale per garantirne la stabilità e la corretta depurazione e stoccaggio del refluo conciario.

La procedura di pulizia delle vasche conciarie

La pulizia delle vasche conciarie è essenziale per preservare la corretta gestione del refluo conciario e il degrado strutturale della stessa evitando possibili sversamenti o malfunzionamenti nel processo di depurazione del refluo.
Si parte con una valutazione accurata attraverso uno o più sopralluoghi. Attraverso le botole d’accesso e con l’ausilio di un’asta, si va a misurare l’ipotetica quantità di fango presente all’interno della vasca. Va evidenziato che si tratta sempre e comunque di previsioni: non si può sapere la reale situazione della quantità di fango presente all’interno. Il quantitativo effettivo e reale lo si scopre una volta che la squadra specializzata in spazi confinati entra all’interno della vasca.
Successivamente si valuta la strategia di pulizia migliore attraverso auto-spurgo o, eventualmente, centrifuga. Durante la pulizia, gli operatori specializzati scendono nelle vasche conciarie e procedono alla rimozione dei fanghi presenti sulle pareti e sul fondo con l’ausilio del canal-jet dell’autospurgo. Si passa poi all’ispezione strutturale e alla pulizia dei vari componenti, tra cui pompe, mixer e tubazioni. Per tutte le fasi di questo intervento di pulizia, la squadra dei tecnici coinvolti deve essere abilitata a lavorare in spazi confinati, rispettando la normativa vigente.

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Tempistiche e frequenza

La durata della pulizia delle vasche conciarie è influenzata da alcuni fattori. In particolare:

• le dimensioni della vasca conciaria;
• il quantitativo dei fanghi da rimuovere.
• Anche la tipologia dei fanghi può condizionare significativamente il tempo di pulizia. La consistenza dei fanghi, nello specifico, è un elemento rilevante.

Come già evidenziato, l’operazione di pulizia delle vasche industriali, nella maggior parte dei casi, si effettua in estate. Idealmente nel mese di agosto, quando cioè le concerie sono chiuse. È essenziale che questa procedura sia eseguita durante i periodi di fermo produzione. Il consiglio è di prevederla ogni anno o, al massimo, ogni biennio. In questo modo, si evita l’accumulo eccessivo di fanghi depositati, che potrebbero comportare dei problemi importanti.

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Smaltimento dei rifiuti

Uno sguardo, infine, allo smaltimento dei rifiuti. Qui si adotta un approccio diverso a seconda delle strategie utilizzate per la pulizia della vasche conciarie. Nel caso in cui si utilizzi la centrifuga, il fango viene separato in due componenti: una parte solida disidratata, gestita come rifiuto, e una componente di acque chiarificate. Se, invece, viene usato solo lo spurgo, il fango viene smaltito come liquido.

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