Acqua e industria: la gestione sostenibile delle risorse idriche

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“Non conosciamo il valore dell’acqua finché il pozzo non si prosciuga”. Questa riflessione dello storico Thomas Fuller risuona oggi con una forza ancora maggiore, in un’epoca segnata dalla crisi idrica globale e dagli effetti sempre più tangibili del cambiamento climatico. All’interno di questo scenario, la vera lungimiranza per aziende e industrie non consiste solo nel saper utilizzare l’acqua per la produzione, ma nel ripensare i propri processi con intelligenza, puntando a preservare, riutilizzare e restituire questa preziosa risorsa all’ambiente, nel modo più responsabile possibile. L’acqua, silenziosa protagonista delle attività industriali, si rivela così il fulcro di un’economia realmente innovativa. È, infatti, proprio attraverso una gestione sostenibile delle risorse idriche che diventa possibile trasformare ogni singola goccia in un investimento concreto per il futuro.

Perché è essenziale una gestione sostenibile delle risorse idriche

Per capire a fondo il ruolo delle aziende nel futuro delle risorse idriche, è utile fare un passo indietro: dove e in che modo viene utilizzata l’acqua all’interno delle principali attività del settore secondario? Il fabbisogno idrico dell’industria è particolarmente elevato, poiché l’acqua interviene in molteplici fasi della produzione. Non solo è spesso un ingrediente essenziale nella realizzazione dei prodotti, ma risulta fondamentale anche per il funzionamento dei macchinari. In numerosi impianti, infatti, l’acqua è indispensabile per i processi di raffreddamento di serbatoi e apparecchi. Inoltre, viene ampiamente utilizzata per la pulizia degli ambienti produttivi e per la climatizzazione o il riscaldamento degli spazi di lavoro. 

Va da sé che un utilizzo inefficiente dell’acqua negli stabilimenti industriali può causare sprechi rilevanti, con conseguenti aumenti di costi operativi e impatti negativi sull’ambiente. Lo sa bene anche l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), che da qualche anno sta monitorando la footprint idrica attraverso una nuova metodologia nell’ambito del progetto RECIProCO, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy¹. 

Per riuscire a risanare lo stress idrico, tuttavia, è richiesto un impegno collettivo, necessità che si traduce nell’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030², emesso dalle Nazioni Unite e finalizzato a garantire l’accesso equo all’acqua.

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Risparmio idrico in ambito industriale: tra urgenza e opportunità

Se da un lato, dunque, urge ripensare in modo strategico il consumo delle risorse idriche e la loro corretta gestione, non solo per un dovere dettato dalle normative³, ma per un interesse collettivo, questa sfida è, al contempo, un’opportunità. L’adozione di strategie per la gestione sostenibile dell’acqua, infatti, può generare molteplici benefici all’azienda stessa:

  • la riduzione dei costi operativi, grazie a un minor consumo idrico, o al trattamento e riuso delle acque reflue;
  • conformità alle normative, evitando, così, sanzioni e migliorando la gestione del rischio;
  • accrescimento della reputazione aziendale, attrattiva per clienti, stakeholder e investitori attenti alla sostenibilità;
  • maggiore resilienza di fronte a crisi idriche e cambiamenti climatici, in grado di ridurre la dipendenza da fonti di acqua fresca;

Ultimo, ma non per importanza, è dato dall’innovazione e il vantaggio competitivo. Ciò permette di posizionarsi come leader nella sostenibilità industriale, attraverso infrastrutture idriche resilienti.

Protezione delle risorse idriche attraverso la valutazione dei consumi

Un primo passo verso una migliore gestione delle risorse idriche consiste nell’analizzare i flussi per individuare inefficienze e perdite. L’installazione di sistemi di monitoraggio avanzati, dotati di sensori intelligenti e software dedicati, consente di:

  • rilevare tempestivamente anomalie e sprechi;
  • ottimizzare i processi produttivi per ridurre l’utilizzo di acqua;
  • valutare l’efficacia delle misure di risparmio adottate.

Questi strumenti forniscono dati chiari e puntuali, che permettono interventi rapidi e mirati per migliorare l’efficienza complessiva e un uso più responsabile dell’acqua.

Tecnologie per la gestione dell’acqua negli impianti industriali 

Considerati, dunque, gli ampi benefici e le potenzialità di un consumo idrico consapevole, sta a ogni azienda “aggiustare la rotta” e puntare verso un’innovazione del settore idrico e della sua riorganizzazione. Per fare ciò, oggigiorno, gli impianti industriali hanno a disposizione una vasta gamma di tecnologie innovative, grazie alle quali ottimizzare l’uso d’acqua, ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità dei propri processi. 

  • Primi fra tutti, metodi fisici come la filtrazione a membrana, l’osmosi inversa, o l’elettrodialisi, che consentono la purificazione, il riutilizzo e la conservazione dell’acqua all’interno dei cicli produttivi, riducendo drasticamente il consumo di fluido corrente e l’impatto ambientale.
  • Un’ulteriore scelta sostenibile può essere data dal riutilizzo delle acque reflue, dopo che queste sono state adeguatamente trattate e depurate attraverso metodi chimici o l’azione di microrganismi. 

Inoltre, sempre in relazione al riutilizzo di acque reflue, è possibile attivare processi di desalinizzazione e depurazione per ottenere acqua di qualità anche da fonti non convenzionali, come, appunto, le acque di scarico industriale o quelle salmastre.

Pragma Chimica al tuo fianco e a quello del Pianeta

Nell’ambito della gestione corretta delle risorse idriche, Pragma Chimica può supportare la tua azienda. Come? Innanzitutto con una valutazione dell’efficienza idrica, attraverso un check-up completo degli impianti esistenti, l’analisi di eventuali presenze di sprechi e l’implementazione dei sistemi di monitoraggio. Tra le azioni concrete suggerite, per esempio, i nostri professionisti ti sapranno accompagnare proponendo soluzioni di riutilizzo delle acque di pozzo. Pragma Chimica sostiene e promuove questo approccio, occupandosi sia direttamente dei processi di trattamento delle acque, che della fornitura delle attrezzature, garantendo un utilizzo sicuro ed efficace delle risorse idriche. 

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NOTE:
¹Nuova metodologia per calcolare l’impatto dell’industria sulle risorse idriche locali, ENEA
²Obiettivo 6, Agenda 2030, Nazioni Unite 
³ Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio